martedì 31 marzo 2015

Il giorno di domani









Il giorno di domani era un primo del mese. Non un mese qualsiasi: fu quello degli scherzi, del vento malandrino, dell’acqua gettata improvvisamente dal cielo con la grazia di un gavettone angelico. Il giorno di domani sarebbe stata vestita di bianco, troppo semplice per essere una sposa seducente. Lui avrebbe avuto il panciotto a righe e una cravatta rossa sul petto.  Occhi sgranati sul futuro e sul treno che già fischiava in stazione.
Il giorno di domani fu di pomeriggio, annuvolatosi per capriccio, per dispetto, ma sorridente e frenetico.  "Matrimonio originale, strano tipo di festa", si disse senza capire. Non avevano tempo da perdere. Il giorno di domani sarebbe stato il primo di quaranta, tra lampi serpeggianti, tuoni minacciosi e cieli e sereni da spaccare gli occhi per la luce.  Il giorno di domani, il primo di aprile, uno scherzo mancino del destino. 
Faber est suae unusquisque fortunae.