venerdì 4 novembre 2011

Genova 2011

La terra ribelle
non accoglie più la pioggia
che trascina con sé
anche le nostre lacrime, 
prima di tornare
a essere fiume 
nel seno del mare.
Arata
Rivoltata
Calpestata
Offesa
Esausta
Ci sputa dalle sue viscere
Come bocconi indigesti
Amari di fiele
E sudore.
Sulle rovine galleggiano
Arpie funeste
Le responsabilità degli uomini
L’incuria imbelle dei politici
L’avidità rapace dei cementificatori.
Ahi, serva Italia
Amara terra mia
Tacciono le trombe del giudizio
Di un dio distratto
troppo impegnato
a scaldar la gente
degli stessi paraggi.

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