giovedì 20 ottobre 2011

Morte di un poeta

Riposi ora nel grembo umido della terra
Nel tempo della dalia e del crisantemo.
A me piace immaginarti
Sotto un mare rosso di papaveri
O vestito del manto giallo dei girasoli
Che inseguono per te
Il corso dell’astro splendido e fugace.
Sei giunto alla meta
Nel sussurro di meste guerriere follie
Intrecciate di parole terse
Lucenti come lame d’acciaio
Incrociate nel duello eterno
Tra i fantasmi del mondo sognato
E la viltà del presente.

(grazie ad Andrea Zanzotto )

domenica 9 ottobre 2011

Autunno


Il profilo della montagna è velato
Stamattina
L’aria pizzica la pelle
E le foglie del basilico renitente
Umide sotto la mia carezza
Sembrano rabbrividire
Invocando i raggi del sole.
Alle spalle del monte
Fasci di luce gialla
Dileguano
I vapori notturni
La brina insidiosa
I malumori dei nostalgici
E la mia inaspettata malinconia
Dolce come il mosto
Acre come il profumo
Di legna bagnata
Che sibilando
Arde nel camino.
(Abito in appartamento di città, senza camino).





giovedì 6 ottobre 2011

Uno sguardo dal balcone




Invecchio, e le abitudini mi ghermiscono a passo felpato. Ogni mattina esco sul balcone a salutare la luce (quando si degna di apparire tra le prime foschie dell'autunno, e la val padana ci mette del suo). Saluto la luce del giorno sulle lucide, intrepide piante di basilico, il mio boschetto profumato che durerà almeno fino a novembre, spero. Mi perdo nel profumo di quello che arriva dal mio paese, prepotente e gagliardo, di quello ligure, gentile e discreto, di quello greco che sa di cannella. Ché le varietà son molte, e il profumo da melting pot scaturisce alla prima timida carezza.
Mi arrivano delle voci di bambini,  sollevo la testa dall'erba dei re giusto in tempo per vedere una bionda coda di cavallo oscillare petulante come la sua padroncina, e di fianco, immobili e guerrieri, i due codini di capelli neri ricciuti della sua compagna. Due bambine (seconda elementare?) scendono giù attraversando il prato sotto il condominio, si tengono per mano. Vanno a scuola.
Sto prendendo l'insana abitudine di commuovermi per un nonnulla. Sarà l'età, ma la speranza di un mondo migliore non si acquieta. Lo so.