giovedì 29 settembre 2011

Non so cosa sia

Non so cosa sia
A guidare il movimento delle mani.
Scivolano sulla tastiera
(è la modernità, ragazzi)
A piccoli clic
Quasi inavvertitamente.
La pagina si veste di segni
Spogliandomi
Dei miei abiti
Intrisi di pudore
Di sacra reverenza.
Non so cosa sia
Questo mio rimirami
In specchi opachi
Invasi dalla mia anima.
Mi intenerisce
L' impudente tentativo di rubare
Una favilla al sole
Dando alle mie parole
Il nome di poesia.

Le parole danzano
Si tengono per mano
Fremono di indignazione
Sorridono di felicità
Tremano nel dubbio
Si avvolgono nella nostalgia
come caramelle da scartare.
Allora mi accorgo che lo specchio
In cui mi contemplo
Si popola di corpi e di volti
Dietro ai quali divento
Soltanto
una diafana parvenza.

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